La crisi cambia anche il modo di...confessarsi

La crisi cambia anche il modo di...confessarsi.
Cambia il paniere dei prezzi ma cambiano anche i penitenti. Benché resti una preoccupante crisi delle confessioni, tanto che il 30% dei cattolici ritiene inutili i confessori, sono radicalmente cambiati i pentimenti che approdano alla grata del confessionale. Secondo il Vaticano, archiviate ormai parolacce e magari qualche bestemmia, ad angosciare i fedeli sono piuttosto i peccati di natura sociale: dall'evadere le tasse alle vessazioni sui colleghi fino ad arrivare al furto sul luogo di lavoro. Davanti al confessionale, in molti chiedono perdono per questi comportamenti, certi del segreto del confessionale, peccati che a livello di opinione pubblica sembrano invece più tollerati.
A sottolinearlo all’Ansa è il viceministro vaticano per le confessioni. La penitenza per chi ruba o non paga le tasse o sottrae materiali sui luoghi di lavoro, per la chiesa, deve bilanciare l'esigenza di restituire in qualche modo ai singoli o alla società ciò che è stato sottratto, con quella di non mettere il penitente in condizione di essere individuato.

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