Si tagliano, nell’ordine, le spese per svago e tempo libero, abbigliamento, viaggi e vacanze, arredo della casa e strumenti tecnologici, come pure per l’acquisto di automobili. Ma solo 2 italiani su 10 riducono le spese per gli acquisti alimentari. Attenzione a sconti e offerte senza trascurare però la qualità. Cambiano anche i menù: si riduce il consumo di carne bovina e di pesce, così come quello di olio di oliva e vino. La regione Marche guida la graduatoria degli acquisti di alimenti e bevande, con 516 euro mensili a famiglia, seguita dalla Puglia, con 515 e la Campania, 514. Si spende meno in Trentino Alto Adige, 402 euro, poco meno di quanto avviene in Emilia Romagna, con 428 euro a famiglia e in Friuli Venezia Giulia con 429 euro al mese. Gli imprenditori e i liberi professionisti spendono meno di lavoratori autonomi, dirigenti e impiegati. Operai e pensionati sono quelli che destinano alla tavola le risorse maggiori. Le coppie con meno di 35 anni preferiscono invece orientare i loro acquisti verso la casa e le comunicazioni.
Sergio Barducci
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