La crisi colpisce più duramente chi si trova in condizioni già difficili e senza diritti contrattuali
Sono una trentina, in maggioranza donne, madri di mezza età ma anche molto più giovani. Fanno il lavoro forse meno pagato nel settore pubblico a San Marino: per 18 ore alla settimana portano a casa circa 500 euro al mese. Ma a dicembre meno, perché si lavorano solo 3 settimane su quattro: il loro contratto scade esattamente il giorno in cui cominciano le vacanze scolastiche natalizie. Si sentono precarie di serie B, ancora meno tutelate degli altri precari della Pa. In realtà svolgono una mansione di responsabilità: fanno in modo che i bambini, una volta finita la scuola, arrivino a casa in sicurezza. Con le palettone di ordinanza bloccano il traffico e fanno attraversare la strada ai piccoli sulle strisce pedonali. Durante i tragitti in corriera li sorvegliano perché stiano tranquilli e vengono percepite come figure di riferimento. Quest’anno trascorreranno un natale da disoccupate, ma non lesinano un sorriso ai bimbi durante i tragitti verso casa. Eppure per alcune il lavoro sui pulmann rappresenta l’unica entrata oltre al credito sociale. Difficile. Troppo difficile andare avanti così. Alcune lo andranno a ribadire il 19 dicembre scendendo in piazza di fronte a Palazzo Pubblico.
Luca Salvatori
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