La notizia della chiusura degli stabilimenti del mobilificio Giorgi Casa, sia di Cerasolo che di San Marino, sta destando un certo clamore in Repubblica, trattandosi di realtà imprenditoriale storica, attiva dal 1948, quando fu fondata da Biagio Giorgi, padre di Giuseppe e Salvatore. Dunque, la crisi che miete un'altra vittima eccellente: la dirigenza ha già annunciato l'intenzione di chiedere l'apertura della procedura di mobilità per tutti i lavoratori della sede riminese – aveva sottolineato di recente la Cgil di Rimini. Stessa richiesta – confermano dalla CSU - fatta anche per l'altro stabilimento collegato, la GI.SA di Fiorentino che dà lavoro a 8 dipendenti, metà dei quali sono sammarinesi. Già in programma per domani un incontro sindacati - proprietà per fare il punto della situazione. Complessivamente sono circa una trentina i dipendenti che perderanno l'impiego. Il 20 settembre scorso sei venditori di Giorgi Casa avevano manifestato proprio davanti allo stabilimento di Cerasolo Ausa, in protesta per il mancato pagamento di due mensilità.
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