La crisi morde ancora le caviglie delle imprese riminesi, in particolare quelle di medie dimensioni
Nel dettaglio dei dati, fatturato, produzione e occupazione da gennaio a giugno crescono rispettivamente del 13,7%, dell''8,7% e del 5%. Ma con differenze a livello dimensionale. Le attivita' come meno di 50 dipendenti registrano una crescita del fatturato del 10%, con quello interno che risale del 6,8% e quello estero del 12,4%. Per quelle con meno di 250 addetti il dato scende al 3,8%, con il fatturato interno in territorio negativo del 2,8% e quello estero che compensa con una crescita del 4,1%. Su tutte le aziende con oltre 250 dipendenti, il cui fatturato balza in avanti del 22,6%, 20,8% quello interno e 26,3% quello estero.
Piu' nello specifico, il grado di internazionalizzazione sfiora il 60% e cresce con la dimensione.
Discorso analogo per la produzione, che cresce del 9,5% nelle grandi imprese, del 7,7% nelle medie e delle 7,5 nelle piccole. Cosi' come per l'occupazione, rispettivamente 5,5%, 4,7% e 2,3%. Secondo lo studio di Unindustria su un campione di un centinaio di aziende gli ordini sono in aumento per poco piu' della meta', in calo per il 19%.
Quelli esteri crescono per circa quattro imprese su 10 e calano per due. Le giacenze sono in aumento per circa il 30% del campione e in calo per il 10%. Per quanto riguarda il costo delle materie prime, cresce per il 27,6% e ala per il 7%. Infine circa il 5% delle aziende trova grande difficolta' a reperire personale.
Nonostante dunque un aumento "consistente" di produzione fatturato e occupazione, per il secondo semestre le previsioni volgono al peggio. Solo tre aziende su 10, "il dato piu' basso degli ultimi 18 mesi", si attende un aumento della produzione, e due prevedono un calo. Dati analoghi anche gli ordini. Per circa il 75% del campione saranno stabili sia le giacenze sia l''occupazione. Infine quasi il 70% del campione esclude un ricorso alla cassa integrazione, mentre il 23% lo ritiene probabile. Insomma, tira le somme Maggioli, emerge "piu'' di un motivo di preoccupazione: si assottiglia di molto il saldo positivo fra chi prevede la produzione in aumento e chi in diminuzione". Discorso analogo per ordini e occupazione. Fa ben sperare l''export con l''internazionalizzazione diventata un "obbligo".