CSdL e CDLS unite sulle urgenze del Paese. Ma resta la spaccatura sul prelievo di 10 mln dal fondo pensioni
"Rapporti incrinati", ammettono Tamagnini e Montanari
2021 l'anno delle sfide, degli interventi impellenti. In attesa che partano i tavoli di confronto specifici, CDLS e CSdL serrano i ranghi sulle priorità con precise rivendicazioni: vaccini, progetto di sviluppo, occupazione e riforme.
Vicini sì, sulle urgenze del Paese – già da tempo messe nero su bianco nel documento 'Un patto sociale per San Marino', steso di comune accordo -, ma nel sindacato c'è tuttora tensione sulla vicenda del prelievo di 10 milioni di euro dalle riserve del fondo previdenziale, richiesto dal Governo al Consiglio per la Previdenza a fine 2020. Da una parte il voto contrario della sola CSdL “per l'indebita sottrazione di risorse che appartengono esclusivamente ai lavoratori e pensionati”, dall'altra il sì della CDLS come “atto dovuto” affinché si potesse coprire il disavanzo e “non fossero i cittadini a pagare gli errori fatti da altri”. “Il rapporto tra Confederazioni si è incrinato – ammettono entrambi.
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Due visioni; uno strappo che ad oggi non si è mai ricucito. E che inevitabilmente ha influito sull'azione comune della CSU.
Nel video le interviste a Gianluca Montanari, Segretario Generale CDLS e Giuliano Tamagnini, Segretario Generale CSdL.