Csdl: "Lavoratori sammarinesi, altro che vagabondi!"
"Molti cercano lavoro anche se non sono iscritti alle liste di collocamento". Cresce occupazione interna, calano i frontalieri
La Csdl non ha ancora digerito le notizie sulla mancata disponibilità di candidati per "The Market" e proprio non ci sta che si dia ad intendere che i sammarinesi non vogliano lavorare. Torna quindi all'attacco, numeri alla mano: “Altro che "vagabondi" – scrive - molti lavoratori cercano lavoro anche se non sono iscritti alle liste di collocamento”.
Ancora in chiaroscuro i dati di marzo. Calano i disoccupati in senso stretto: 83 in meno rispetto ad un anno fa, ma tutti uomini. Nel 2020 erano infatti 567 le donne senza lavoro, dopo i primi tre mesi di quest'anno se ne contano 570. E se, sempre a marzo, si registrano 113 occupati totali in meno, cresce l'occupazione interna con 149 sammarinesi e residenti in più. Forte il calo dei frontalieri: 262 in meno rispetto ad un anno fa, a seguito del blocco delle liberalizzazioni, “a dimostrazione che le imprese – fa notare il sindacato - sono meno virtuose di come qualcuno le vuole rappresentare”. Fa altresì riflettere il dato sull'occupazione maschile di sammarinesi e residenti: 183 in più, mentre i disoccupati sono scesi di 86 unità.
Ciò significa – scrive Csdl - che 100 uomini hanno trovato lavoro pur non essendo iscritti alle liste di collocamento. Al contrario, le donne sammarinesi e residenti occupate sono scese di 34 unità, mentre è rimasto costante il numero delle disoccupate; “ciò non significa che non cerchino lavoro ma che preferiscono usare altri canali. Di certo, l’etichetta di “vagabondi” – tuona il sindacato - non incentiva l’iscrizione alle Liste di Avviamento. La pandemia ha messo in crisi diversi settori che hanno lasciato a casa dipendenti. Al contrario, nel manifatturiero c'è stato un incremento degli occupati: rispetto al 31 marzo 2017, vi lavorano 969 persone in più, di cui oltre la metà sammarinesi e residenti. Dall’altra parte, settori ove l’occupazione femminile è più marcata, hanno segnato una evidente preferenza per i non residenti, tendenza che si è però invertita nell’ultimo anno. Infine, riflettori puntati sul tempo determinato: al 31 dicembre 2020 rappresentava il 15% del totale, mentre un anno prima il 17%.
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