Csdl su 'prestito ponte' e bilancio: “Serve massima trasparenza nelle scelte”
Riunito il Direttivo: "inaccettabile che l'iniziativa venga portata avanti in segretezza". Si chiede confronto anche sul bilancio previsionale
“Carenza di democrazia”, è la denuncia che viene dal segretario Csdl Giuliano Tamagnini, verso l'azione di Governo e verso una maggioranza che – dice - “non può pensare di assumere scelte così determinanti con la forza dei numeri e lasciando fuori il Paese”. “Confronto” è la richiesta, su una legge di bilancio che “faccia rialzare la testa a un Paese colpito dalla pandemia e schiacciato dal debito”; ma anche sul prestito ponte da 150 milioni di euro: inaccettabile per la Csdl che “l'iniziativa sia stata portata avanti in assoluta segretezza e che a parlare siano solo indiscrezioni giornalistiche”, chiedendo dettagli su tassi di interesse, modalità di restituzione, garanzie nell'operazione.
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Vuole che San Marino divenga soggetto affidabile, attraverso un piano di riforme e di sviluppo qualificato e sollecita perché la strada da privilegiare nella ricerca di prestiti sia quella del rapporto con l'Italia e con l'Unione Europea. La Csdl torna a definire inaccettabile il prelievo di 10 milioni di euro dal Fondo Pensione Lavoratori dipendenti deciso dal Consiglio di Previdenza, risorse che – per la Csdl – devono accompagnare il processo di riforma delle pensioni e non sopperire alle carenze di liquidità da parte dello Stato”. Ancora, chiede quando verrà versata “la quota non pagata dallo Stato rispetto al piano di rientro dei crediti di Banca CIS, pari a 4 milioni di euro” e “se siano stati versati al Fondo Pensioni i 21milioni e 600mila euro per il 2021”. Allarme poi sulla gestione sanitaria della pandemia, per cui - dice la Csdl – vi è il sospetto che le misure meno restrittive adottate rispetto all'Italia abbiano contribuito alla crescita del numero dei contagiati”.
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