CSU: altro infortunio sul lavoro senza procedimento penale
Ancora una volta sul Titano perdere tre dita sul luogo di lavoro porta a una prognosi di "soli trenta giorni" e all'impossibilità dunque di avviare in automatico un procedimento penale. Era accaduto a fine gennaio per un operaio di una ditta di Falciano. Si è ripetuto venerdì scorso all'Asa di Rovereta. La Centrale sindacale unitaria, pero', non ci sta e in una nota si chiede "come è possibile che un infortunio che ha creato una invalidità permanente, abbia una prognosi così ridotta". Sotto i trenta giorni, ricorda il sindacato, non scatta "automaticamente il procedimento penale, il quale viene avviato solamente su eventuale iniziativa del lavoratore". Eppure, stigmatizza la nota, "la filosofia della legge antinfortuni stabilisce chiaramente che la gravita' di un incidente va valutata in base ai tempi di guarigione; esiste dunque un serio problema nell'applicazione della legge". Il sindacato chiede anche alcuni delucidazioni sulla dinamica dell'infortunio: "Perché quella che è apparsa come un'operazione di manutenzione e' avvenuta con le macchine in funzione? L'azienda era dotata di tutti i sistemi di protezione e prassi di sicurezza, atte a prevenire anche il possibile errore umano?". In attesa delle risposte verrà chiesto "un incontro urgente ai segretari di Stato competenti affinché si mettano in atto tutte le iniziative utili ai fini dell'applicazione della legge".
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