Sciopero generale entro il 18 marzo, sarà la segreteria Csu a fissare la data esatta. E’ la decisione dell’Attivo dei quadri della CSU che al termine dell’assemblea ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno finale. Sei punti, la sintesi di un dibattito molto articolato sulla riforma del mercato del lavoro, la riforma previdenziale, l’equità fiscale, la riforma della PA e i contratti da rinnovare. La mobilitazione in atto sfocia quindi nello sciopero generale associato a richieste precise al Governo: modificare sostanzialmente i metodi fin qui usati, privilegiare il confronto con le parti sociali. Con il primo punto all’ordine del giorno l’Attivo respinge il progetto di legge sulla politiche del lavoro e ribadisce la necessità di una riforma vera. Stessa richiesta viene avanzata per la riforma previdenziale con i quadri sindacali che, pur riconoscendo la necessita di interventi correttivi, ribadiscono la centralità del sistema a ripartizione con calcolo retributivo. Confermata al terzo punto la necessita di realizzare una efficace riforma del fisco per una reale equità fiscale, mentre sulla riforma della Pubblica Amministrazione la base sindacale respinge il metodo adottato dal governo nella gestione del personale e chiede l’apertura della trattativa nel rispetto del protocollo d’intesa firmato nel novembre 2004. Infine sui rinnovi contrattuali dell’industria e artigianato e del settore pubblico allargato l’assemblea richiama le controparti pubbliche e private ad una maggiore disponibilità, unica strada per arrivare rapidamente ad accordi normativi ed economici.
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