CSU, appello allo sciopero generale. Fallito l’ultimo tentativo della maggioranza di evitarlo
La riforma tributaria modificata, i tanti contratti scaduti ormai da anni, la tassa etnica anti-frontalieri, la legalità e la trasparenza ed ora, tra le ragioni dello sciopero, la Csu aggiunge anche quella della trasformazione in spa dell’Azienda dei servizi che, a parere di Csdl e Cdls è un preludio alla privatizzazione che avviene senza alcun confronto preliminare con le organizzazioni sindacali. Nel video le interviste a Giuliano Tamagnini e Marco Tura
Luca Salvatori
Comunicato stampa:
Sciopero generale: dalla maggioranza proposte che non colgono per nulla le richieste sindacali
Si avvicina lo sciopero generale indetto dalla CSU per l’intera giornata di venerdì 22 giugno. I temi e il programma sono stati illustrati nella conferenza stampa di oggi in cui sono intervenuti i Segretari Generali di CSdL e CDLS e i dirigenti confederali.
Com’è noto la riforma tributaria è uno dei temi centrali dello sciopero. In questi ultimi giorni sono avvenuti alcuni contatti e incontri con esponenti del governo e della maggioranza, richiesti dalle stesse forze politiche. La maggioranza ha avanzato proposte che non colgono per nulla la richiesta del sindacato e dei lavoratori, che è quella di riportare la legge tributaria ai contenuti precedenti il blitz in Commissione finanze, giungendo ad un testo condiviso e concertato dal sindacato, per poi utilizzare l’iter consiliare più consono ed efficace per approvare questa riforma fomentale per portare equità sociale e per contribuire al risanamento del bilancio dello stato e a far ripartire lo sviluppo.
Le proposte della maggioranza, infatti, prevedono comunque l’approvazione del progetto di legge di riforma tributaria così come uscito dalla Commissione consiliare e fortemente contestata dalla CSU, salvo poi assumere l’impegno di emanare una serie di decreti per correggere la legge, soprattutto sul piano dell’efficacia degli accertamenti e dei controlli. Lo stesso Odg consiliare che sta circolando tra le forze politiche va in questa direzione.
Questi tentativi, che sanno di beffa e di presa in giro verso il sindacato e le molte migliaia di lavoratori e pensionati che esso rappresenta, sono peraltro una chiara e implicita ammissione della iniquità e della inefficacia della legge. Non si può approvare una legge di riforma come questa con contenuti fortemente iniqui, hanno puntualizzato i Segretari generali; se l’impianto della legge è sbagliato, è inutile e insensato pensare di correggerla strada facendo con la decretazione.
La CSU ha ribadito che viene realizzata una inaccettabile parificazione tra il trattamento del lavoro autonomo e quello del lavoro dipendente, applicando indistintamente per tutti le stesse aliquote contributive e gli stessi scaglioni di reddito dei lavoratori dipendenti. Ciò è un fatto inaudito, che non ha riscontri in nessun paese evoluto, in quanto queste due tipologie di reddito sono totalmente differenti, tant’è che il reddito da lavoro autonomo, nella sua determinazione, beneficia di una lunga serie di sgravi, da cui il lavoro dipendente è completamente escluso. Se questa legge venisse approvata così com’è, darebbe un ulteriore durissimo colpo alla concertazione e alla democrazia partecipativa
Particolarmente odioso il gioco sui frontalieri; le forze di maggioranza vorrebbero scaricare sulla CSU, che chiede di modificare il testo legislativo, la responsabilità di aver rinviato la soluzione della tessa etnica a danno dei frontalieri. Ma la CSU non ci sta. La tassa etnica è un problema che ha creato il Governo; a lui e lui solo spetta il compito di risolverlo! Gli strumenti per farlo fin da subito sono tanti, non serve attendere l’approvazione della legge tributaria!
Altri temi centrali dello sciopero sono quelli del rinnovo dei contratti di lavoro, il progetto di sviluppo, la riforma del mercato del lavoro, i diritti dei lavoratori frontalieri, la legalità e trasparenza, così come il tema delle privatizzazioni. Rispetto a quest’ultimo aspetto, va in prima lettura il progetto di legge per la trasformazione dell’ASS in Spa, preludio della privatizzazione. La CSU stigmatizza nuovamente il comportamento del Governo, che sul tema delle privatizzazioni non ha mai risposto alle ripetute richieste di confronto avanzate da molti mesi.
Domani lo sciopero sarà preceduto dall’Assemblea dei delegati, in Piazza della Libertà, a partire dalle ore 14.00. La CSU rinnova l’invito a tutti i lavoratori, i pensionati i cittadini, a partecipare allo sciopero e alla manifestazione in piazza della libertà. L’appuntamento è alle 9.30 di venerdì in Piazzale Belluzzi, da dove partirà il corteo verso Piazza della Libertà dove si svolgerà la manifestazione, che potrà durare tutta la giornata, in concomitanza con la seduta del Consiglio Grande e Generale.
Ufficio Stampa CSU