CSU: dialogo sì, ma pronti al peggio

Disponibili al dialogo ma pronti al peggio. Anche perché, di questa riforma fiscale, la Csu non salva nulla. Se davvero il governo vuole il confronto – dicono Csdl e Cdls – deve depennare il progetto di legge. Sarebbe un atto dovuto al Paese. L'Esecutivo, sottolineano, non solo ha consegnato la bozza di riforma solo 10 giorni fa quando girava da mesi, ma non fornisce i dati necessari sui redditi, su tutti quelli degli autonomi. Fino ad oggi, conferma il segretario della Csdl, i lavoratori dipendenti non sono stati tartassati. Però hanno sempre pagato. Nel 2011 hanno garantito 35 milioni di Igr a fronte dei 2 e mezzo di altre categorie. Così, di fronte a una riforma che, ribadisce Tamagnini, sestuplica la pressione fiscale per dipendenti e pensionati, siamo pronti a uno sciopero generale particolarmente duro.
Ci sono altri modi di recuperare risorse, come uno scudo fiscale al contrario e uno sforzo maggiore sui crediti monofase. Gli autonomi pagano poco o nulla e la riforma, sottolinea il segretario della Cdls, non fa niente contro l'evasione. Scomparsi gli strumenti di accertamento e, commenta Marco Tura, la giustificazione del governo è paradossale: ritiene inutili gli scontrini fiscali perché manca la Guardia di Finanza. Se la nuova legge tributaria non sarà equa, assicura, faremo le barricate.
Per Giorgio Felici è una proposta vergognosa, creata dal cerchio nero di professionisti che protegge la politica. Non li facciamo dormire fino a ottobre, assicura Gilberto Piermattei. Siamo pronti a scatenare l''inferno.

Sonia Tura

Nel video l'intervista a Giuliano Tamagnini, Segretario Generale CSDL e Marco Tura, Segretario Generale CDLS

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