La CSU dice no a tagli ai servizi essenziali, si all’equità e alle politiche di sviluppo
Gli industriali invece ritengono il documento illustrato un elenco molto ampio di proposte, idee e progetti “sui quali - dice Giorgi - ragioniamo da tanto tempo, ma la differenza sarà farli diventare concreti, se ci si riuscirà. Da tempo - prosegue - sosteniamo che la crisi impone un cambio di mentalità e la lungimiranza di decidere quali sono i settori economici da privilegiare per rilanciare l’economia vera, ma per quel che abbiamo sentito dal Dpfr non emergono proposte forti e risolutive”. “Inoltre - conclude Giorgi - non possiamo non vedere le contraddizioni insite negli atti in controtendenza con le parole, perché se da un lato registriamo minori entrate per lo Stato, dall’altro constatiamo che il Governo ha concesso aumenti contrattuali più alti dell’inflazione stessa”.
Myriam Simoncini