CSU: “Fermiamo la pandemia, superiamo le disuguaglianze”. USL: “Uscire dalla pandemia con un nuovo modello Paese”
Nel secondo anno di pandemia, sarà un primo maggio dal valore ancora più forte per la CSU. Ne evidenzia gli effetti - crisi economica e riduzione del reddito per le famiglie, aumento delle disparità e delle disuguaglianze – e auspica una ripartenza che metta al centro il rilancio dell’occupazione, un lavoro dignitoso per chi non l’ha e il consolidamento dei diritti per chi lavora. Chiede di finalizzare le risorse all’attrazione degli investimenti per creare lavoro e sviluppo e, invocando coesione, richiama la solidarietà quale valore non negoziabile. Ringrazia tutti i lavoratori che, in prima linea, si sono spesi per garantire servizi essenziali, a partire da tutto il personale medico-sanitario e rilancia la stagione dello sviluppo e delle riforme riaffermando “dignità del lavoro e il primato della democrazia”.
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Nel primo maggio l’USL vede una occasione per riflettere su un nuovo modello di Paese, che parta dal rilancio dell’occupazione, dalla garanzia di un lavoro dignitoso, dal sostegno a chi il lavoro l’ha perso. Coesione, la persona al centro di un sistema più inclusivo sono alcuni degli obiettivi, invocando uno sviluppo basato su modernizzazione, innovazione e sostenibilità, ma che insieme tuteli il lavoro dignitoso e i diritti. Diritti di chi lavora da “consolidare – dice l’USL – e non smantellare”, implementando, in parallelo, “forme di sostegno” a chi è stato più colpito dalla crisi economica.
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