Incontro interlocutorio tra governo e organizzazioni sindacali, seduti al tavolo della trattativa per la riforma dell’amministrazione pubblica. In primo piano la definizione della dotazione organica minima e le materie da regolamentare. Il sindacato ha presentato le richieste emerse dalle assemblee con i dipendenti pubblici e ha consegnato all’esecutivo le proprie proposte, invitando il Congresso di Stato a stabilire – di comume accordo – il numero minimo indispensabile di dipendenti per far funzionare un ufficio. Quel numero, sottolinea la CSU, sotto il quale non si può più scendere. Le proposte del sindacato saranno ora oggetto di valutazione all’interno del Congresso di Stato. Già fissati per il primo e il 14 marzo i prossimi incontri. Ci si confronta su argomenti legati a doppio filo con il rinnovo del contratto del settore pubblico, mentre prosegue la trattativa tra sindacato e associazione dell’industria per il rinnovo contrattuale del settore privato. Le posizioni però sembrano ancora lontane. L’Anis ha anticipato, a breve, la presentazione di una serie di controproposte e dal sindacato arrivano i primi commenti negativi. Dopo un mese e mezzo di confronto non si sono ancora discussi gli aspetti economici. La CSU ha chiesto un aumento del 3,5% per 3 anni, più mezzo punto di recupero per il biennio 2003-2004, l’assoindustria non sembra disponibile ad andare oltre l’inflazione.
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