Csu: "Monofase non pagata: come prima, (molto) più di prima!"
Mentre il paese si interroga su quanti soldi della monofase non pagati (fino al 2012 sono stimati in circa 200 milioni), potranno tornare nelle casse dello Stato, i "professionisti delle inadempienze" hanno messo a segno un altro primato: sono ben 83 i milioni di euro di monofase non pagata accumulati solo nel biennio 2013/2014. Nel silenzio più assoluto, in due anni è stata dunque accumulata una quota di monofase non versata che ammonta a quasi la metà di tutta quella raggiunta fino al 2012, che già di per sé è una cifra colossale.
Quindi, l'allarme e lo sdegno suscitato tra i cittadini quando è scoppiato il caso non è servito a nulla: la monofase a San Marino si continua a non pagare come prima, anzi, molto più di prima!!!
Mentre queste somme sono attribuite a 1.245 soggetti iscritti al ruolo, la parte più rilevante di questi 83 milioni però è ripartita in soli 14 operatori economici, che hanno accumulato un debito che ammonta a ben 56,6 milioni.
È importante capire come Banca Centrale, a cui spetta il ruolo di esattore, si stia muovendo per esercitare al meglio il proprio ruolo volto a recuperare queste ingenti somme che appartengono allo Stato e alla collettività. Il suo compito è inizialmente quello di cercare una soluzione concordata, mentre se non viene raggiunta si può arrivare anche al pignoramento e al sequestro dei beni.
In generale, dobbiamo denunciare con forza una situazione inaccettabile: siamo in assenza di qualsiasi garanzia sul ritorno dell'insieme delle somme non versate; il Governo non ha assunto e non sta assumendo nessuna iniziativa concreta per fare rientrare tali preziose risorse economiche.
In presenza di un aumento esponenziale del debito pubblico, che anche la imminente legge finanziaria andrà ad incrementare, non sono più rinviabili risposte precise e impegni vincolanti da parte del Governo e della politica su come gestire positivamente la vicenda. Oltre a ciò, siano interessati anche a conoscere i nomi dei principali evasori della monofase, anche per verificare le prospettive delle loro aziende e dei dipendenti occupati.
A tutto ciò aggiungiamo un riferimento alle morosità delle utenze acqua, luce e gas, dai cui dati si rileva che la stragrande maggioranza dei soggetti debitori sono imprese.
Negli ultimi 30 anni la cifra accumulata di utenze non pagate è di ben 3.887.948 euro. Per alcuni sono in corso azioni di concordato, mentre per altri non abbiamo riscontri in merito. Anche in questo caso occorrono risposte e impegni precisi per recuperare queste risorse di vitale importanza per un'Azienda, l'AASS, che è patrimonio di tutta la collettività.
Comunicato stampa Csu