Csu: Smac obbligatoria del 1° gennaio 2015, la legge non si tocca!
Solo pochi minuti fa è arrivata la convocazione ufficiale dell'incontro da parte della Segreteria Finanze, per martedì 23 dicembre alle 17,00, solo con le Organizzazioni Sindacali, che ha per oggetto "l'articolo 100 della legge della Legge n.166/2013 e certificazione dei ricavi".
Il messaggio che la CSU manda al Governo, è univoco e molto chiaro: la riforma tributaria è legge dello Stato dal 2013, e anche i successivi decreti, tra cui quello che sancisce l'obbligatorietà della Smac a partire dal 1° gennaio 2015, sono approvati definitivamente e quindi fanno parte della legislazione sammarinese in vigore. Per di più, sempre in ottemperanza alla legge, dall'inizio del nuovo anno nei confronti di chi non rispettasse i termini di legge devono scattare puntualmente le sanzioni previste dalle norme.
Qualunque tentativo di modificare le norme di legge in vigore, per la CSU sono del tutto fuori discussione. Non c'è nessuna "sintesi" da ricercare. La legge va rispettata e applicata.
Se il Governo, dovesse invece decidere di soggiacere alle irresponsabili richieste delle associazioni di categoria, che chiedono un decreto d'urgenza che tolga "la smac dal circuito di verifica fiscale e renda la card scontistica uno strumento spontaneo e la riporti ad essere solo moneta da spendere e consumare", oltre alla "revisione delle aliquote contributive, a favore di una unica", la CSU non esiterà un istante a chiedere ufficialmente le dimissioni del Congresso di Stato.
Se l'Esecutivo dovesse quindi modificare le leggi e i decreti appena approvati e già parte dell'ordinamento sammarinese, dimostrerebbe di essere completamente inaffidabile e incoerente, oltre che ostaggio di categorie che rappresentano una parte molto esigua della popolazione, e quindi sarebbe del tutto inadeguato a svolgere una funzione di così alta responsabilità verso lo Stato e la cittadinanza.
Ribadiamo che eventuali ulteriori proroghe non sono assolutamente accettabili; in tal senso ricordiamo che per i lavoratori dipendenti gli effetti della legge tributaria sono già applicativi dall'inizio del 2014, con un aumento della imposizione fiscale. È del tutto intollerabile che per altre categorie, che non hanno mai dichiarato i propri ricavi e redditi reali, vengano previsti altri slittamenti e rinvii, continuando così a perpetrare una colossale disparità di trattamento.
Peraltro, queste pretese di rinvio delle Associazione di categorie sono avanzate in totale sfregio verso quella nutrita schiera di commerciati stessi che da tempo stanno applicando correttamente le norme sulla Smac. Anche loro, che rispettano la legge, verrebbero penalizzati e discriminati da norme volte a favorire solo qualcuno.
La CSU ribadisce al Governo e al paese: la Smac dal 1° gennaio 2015 deve essere obbligatoria senza se e senza ma.
Comunicato stampa CSU