Ogni italiano nasconde in media al fisco 2.093 euro, il 13,5% del proprio reddito. Il tasso di evasione sale al 44,6% per chi ha un doppio lavoro, raggiunge il 56,3% per i lavoratori autonomi e gli imprenditori, vola all'83,7% sui redditi relativi agli immobili. E' questa l'ultima fotografia sull'evasione fiscale in Italia contenuta nel rapporto finale di uno dei gruppi di lavoro sulla riforma fiscale, quello "sull'economia non osservata". Dalla stima emerge che il tasso di evasione è più alto al Centro (17,4%) che al Nord (14,8%), e meno nel Mezzogiorno (7,9%). I dati dell'economia "in nero" riferiti al 2008 (gli ultimi disponibili) parlano di un minimo di 255 e un massimo di 275 miliardi di euro, attribuendola per il 37% a lavoro non regolare. Dall'ultimo lavoro disponibile sulla stima della base imponibile evasa dall'Irpef emerge poi che l'evasione si annida soprattutto tra i redditi che non vengono tassati automaticamente: il tasso è al 56,3% per gli autonomi e gli imprenditori (15.222 euro di reddito celato) e sale all'83,7% per i rentier (17.824 i redditi nascosti). I doppio-lavoristi con un'attività che si somma a stipendio o pensione arrivano invece a un tasso di evasione del 44,6%. Gli uomini evadono più delle donne (17,3% contro il 9,9%), i giovani più degli anziani. Sotto i 44 anni l'evasione è del 19,9%, in media di 3.065 euro, scende poi al 10,6% tra 44 e 64 anni (1.945 euro a testa), per poi assottigliarsi al 2,7% per gli over 64 (314 euro a testa).
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