Dati sul turismo: è guerra di cifre tra Osservatorio turistico e Nps
Secondo il Nuovo partito socialista il piatto piange e negli ultimi dieci anni un milione di visitatori è andato perduto.
Trademark Italia, che esegue le rilevazioni tecniche per conto dell’osservatorio, sottolinea che i parametri di riferimento sono cambiati, e le innovazioni introdotte nei criteri di stima non rendono possibile il confronto con i dati registrati prima dell’entrata in vigore dell’osservatorio.
Una giustificazione che, in realtà, il Nuovo partito socialista aveva già ritenuto non attendibile: “In ogni caso – puntualizza da Trademark Alessandro Lepri – abbiamo continuato a fare stime anche in base ai parametri precedenti, quindi siamo sicuri della coerenza delle cifre illustrate”.
Oltre all’occupazione dei parcheggi, la rilevazione viene eseguita anche nelle camere degli alberghi. “E’ pur vero – aggiunge Trademark – che l’immagine turistica dell’Italia stessa ha perso smalto negli ultimi dieci anni. Alcune destinazioni reggono meglio di altre. Roma, ad esempio, continua a crescere perché si è attrezzata con gli eventi e i voli low cost, mentre la Riviera, tranne che nelle ultime due stagioni, ha zoppicato un po’. La Repubblica è parte integrante della Riviera, ecco perché solo nelle ultime due stagioni si è registrata una ripresa”.
Anche Antonio Macina, Direttore dell’Ufficio del turismo, sottolinea la garanzia dei dati forniti dall’osservatorio, composto da personale dell’ufficio e della Segreteria al turismo, dall’Ufficio statistica, dal Gaps che gestisce i parcheggi e da Trademark: “I numeri forniti sono veri e reali – assicura –. Noi fotografiamo la realtà dell’afflusso turistico: non abbiamo strumenti fiscali per sapere quanto spendono i turisti, e non è nemmeno nostra competenza. Rilevando poi la provenienza degli escursionisti – conclude – riusciamo a capire anche come e quanto rispondono le zone, soprattutto all’estero, nelle quali facciamo promozione tutto l’anno”.