L'aspetto più rilevante del protocollo d'intesa firmato da CSU e governo è l'impegno di quest'ultimo a ritirare il decreto 79 ed a riproporne uno nuovo che non conterrà l'articolo che esautorava il Comitato Gestore di Fondiss e assegnava a Banca Centrale la gestione dei fondi del secondo pilastro “in questo modo- commenta la Csu- viene restituita al Comitato di Fondiss la gestione dei fondi previdenziali del secondo pilastro, così come prevede la legge istitutiva dello stesso ente”. Nei prossimi giorni i dettagli del protocollo d'intesa sui tre decreti in materia banche, e su alcuni aspetti del progetto sviluppo, verranno illustrati in maniera più completa e dettagliata. Per il momento i sindacati insistono sull'importanza della firma, considerata un risultato raggiunto anche grazie al ruolo di Csu per la mobilitazione dei lavoratori. E dalla protesta di Piazza della Libertà parte Anis per ribadire però le motivazioni che hanno spinto gli Industriali a non proseguire il confronto sulla legge sviluppo. Sottolineata innanzitutto la compattezza su posizioni ed argomentazioni, a partire dalla scelta di estendere l'invito ai collaboratori per la manifestazione di martedì. Al Segretario che afferra di avere accolto l'80% delle proposte di Anis gli industriali rispondono che le principali- tra cui spostamento di alcune festività alla prima domenica, l'estensione all'industria del lavoro occasionale, la rimodulazione dell'indennità economica speciale - sono rimaste inascoltate. “E' un provvedimento che non
va nella direzione dello sviluppo- concludono gli Industriali- e non possiamo accettare che venga messo in dubbio da chi istituzionalmente dovrebbe confrontarsi con noi”
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