Il “decreto Mussoni” al centro dell’incontro tra la CSU e i capigruppo
La CSU chiede tempo e contesta innanzitutto il metodo, adottato dal segretario di Stato Mussoni, per la conversione in legge del decreto sul mercato del lavoro. “Il nostro ruolo è svilito – hanno affermato i rappresentanti del sindacato ai capigruppo -; ci è stato comunicato che la normativa verrà presentata la prossima settimana in Consiglio per la ratifica, ma abbiamo appena ricevuto la seconda bozza e abbiamo bisogno di più tempo per analizzarla. Continuiamo a non condividere l’articolo 4, le assunzioni nominative e così via”. Il sindacato ha chiesto così ai rappresentanti delle forze politiche di proseguire il negoziato e soprattutto di attendere la seduta consiliare di ottobre per la ratifica. Contraria la DC. “I tavoli di confronto non hanno portato a risultati concreti – ha detto Marco Gatti -; il mercato del lavoro è un’emergenza per il Paese, non c’è più tempo da perdere”. Anche Alleanza Popolare è d’accordo sulla ratifica nella prossima seduta del Consiglio. “Contributi e modifiche saranno bene accetti – ha affermato Roberto Giorgetti -; confermiamo le nostre riserve sul metodo della decretazione, ma ora dobbiamo stringere”. Le Forze di opposizione, invece, sostengono la richiesta della CSU. “Prendiamo atto delle posizioni del sindacato – ha sottolineato Pier Marino Mularoni, dell’UPR – e vorremmo confrontarci su questi temi. Visto che c’è ancora tempo per la ratifica perché non attendere?”. La posizione più radicale è quella di Sinistra Unita, che propone di andare subito al voto e bocciare il decreto.
Gianmarco Morosini
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