Sul decreto Mussoni le organizzazioni sindacali intendono rinnovare la richiesta di rinvio
Avevano già chiesto alla Reggenza, qualche settimana fa, di sospendere temporaneamente il voto sul decreto Mussoni, come è stato definito l’intervento normativo in materia di lavoro e oggi ribadiscono l’appello al rinvio. Gli aggiustamenti introdotti dal segretario al Lavoro accolgono in parte le loro osservazioni e questo lo riconoscono, ma su alcuni punti le posizioni restano distanti. In particolare i sindacati non condividono l’impostazione su aspetti che ritengono fondamentali, come l’assunzione nominativa, i distacchi, i frontalieri e i CoCoPro, i contratti a progetto. “Nonostante le revisioni – affermano – nella sostanza le cose non cambiano”. Che non sono soddisfatti lo hanno detto al segretario al Lavoro e rimarcato nell’incontro con i gruppi consiliari, ai quali hanno spiegato il loro punto di vista e rinnovato la richiesta di uno slittamento. “Serve più tempo per il confronto”, affermano le organizzazioni dei lavoratori, che lasciano intendere iniziative sindacali a sostegno delle loro richieste. Ma oggi è stata anche la giornata di un nuovo confronto per il rinnovo dei contratti. Qui le interpretazioni sono diverse. Più morbida e disposta al dialogo la CDLS, più critica e insoddisfatta la CSdL, che mette l’accento sulle divergenze, ad esempio sulla flessibilità, sugli orari di lavoro, sugli aumenti retributivi. Nelle prossime settimane potrebbero tenersi riunioni all’interno della CSU, tra le due organizzazioni, magari alla ricerca di una posizione comune, e poi partirebbe la richiesta di un nuovo incontro con l’Anis, per riprendere i negoziati.
Sergio Barducci
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