Decreto, nuovi commenti dalle categorie: Osla lamenta una mancanza di confronto
Unas ricorda che le attività come gelaterie sono accessibili anche senza certificazione, se si acquista il prodotto senza consumarlo all'interno
Le associazioni di categoria tornano a lamentare un mancato confronto con il Governo per la stesura del decreto 197 che, tra le altre disposizioni, introduce l'obbligo di green pass o documentazione sanitaria per frequentare bar e ristoranti. “Comprendiamo l'evolversi veloce della situazione” sul fronte contagi, dice Osla, “ma come categorie abbiamo letto il decreto solo una volta emanato”. Gli operatori, segnala Osla, hanno una serie di dubbi su come comportarsi in circostanze specifiche non indicate chiaramente nella norma.
La Segreteria di Stato agli Interni ha appena emanato una circolare esplicativa; proprio nelle scorse ora dagli operatori era arrivata la richiesta di un documento del genere. L'Usot si è già detto favorevole al green pass obbligatorio, ma aveva criticato il fatto di imporre, in parallelo, i distanziamenti tra tavoli, con conseguente diminuzione di coperti. Gli fa eco Osla che dice di essere “consapevole del peggioramento della situazione” ed è d'accordo sulla certificazione verde, ma chiede che le misure siano calibrate sulla realtà economica sammarinese.
Di problemi interpretativi parla anche Unas. Gli artigiani ricordano che non c'è bisogno del green pass per entrare in attività come gelaterie, pizzerie, pasticcerie se ci si limita ad acquistare il prodotto e ritirarlo. Gli associati, spiega l'organizzazione, hanno già segnalato un calo di incassi in queste ore proprio per i dubbi dei clienti sul green pass.
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