Decreto Tremonti: l’Ordine dei dottori commercialisti e il collegio dei ragionieri scrive al Congresso di Stato
"Si prepara un ultimo ferale colpo di scure su San Marino e la sua economia”. Questo il tenore della lettera inviata dai commercialisti e dai ragionieri al governo. “Dall’Italia piovono accuse sulla scarsa collaborazione che le istituzioni sammarinesi offrirebbero a quelle italiane per smascherare le frodi dell’Iva e quindi il governo italiano sarebbe intenzionato a stringere un ulteriore laccio al collo dell’economia sammarinese, imponendo la segnalazione telematica all’agenzia dell’entrate e a tutti gli operatori italiani che cedono od acquistano beni e servizi con San Marino. Questo – aggiungono – nonostante il fatto che San Marino non sia nella black list italiana riservata alle società”. La previsione dei commercialisti è fosca: da luglio, dicono, si assisterebbe a crolli verticali dei fatturati delle aziende sammarinesi, con conseguente fuga di imprese da San Marino, con un “effetto domino” rovinoso: “E’ un evento – avvertono – che non possiamo assolutamente permetterci e pertanto va scongiurato fin d’ora ogni anche ventilato rischio che ciò avvenga”. Chiedono che il governo raggiunga un accordo politico di normalizzazione dei rapporti italo-sammarinesi, proponendo emissione di fatture in esportazione verso l’Italia con esposizione dell’Iva prepagata, su beni e servizi; l’utilizzo, in alternativa, del rappresentante fiscale ai fini Iva in Italia; il listing di fatture di servizi in esportazione, oltre a quello già in atto per le fatture di vendite di beni; l’impegno, infine, a introdurre il sistema dell’Iva europea entro un certo termine.
Francesca Biliotti
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