Decreto: Usot boccia le misure del Governo. Pedini Amati: "Capiamo disagio, ma vedere il bicchiere mezzo pieno"
Attività che rispettano le regole, come emerge dai controlli, al contrario di alcuni privati multati per non aver usato correttamente le protezioni
Usot conferma le critiche alle nuove misure anti-Covid, specie sulla ristorazione. “Assolutamente eccessivo”, per l'organizzazione, il metro e mezzo minimo tra tavoli. Le altre disposizioni - cioè la distanza di un metro tra persone, il limitare la presenza al tempo strettamente necessario alla consumazione e il limite di massimo 4 clienti per tavolo - sono per gli operatori "un ostacolo insuperabile per la sussistenza economica dell'azienda".
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Per sdrammatizzare, tra i ristoratori c'è chi ha pensato di 'riempire' i posti vuoti con sagome di cuochi e camerieri. Per Usot il giusto compromesso tra sicurezza, prevenzione ed economia era quello del decreto precedente. "Si sarebbe potuto pensare - scrive - di ridurre l'orario di apertura dei locali alle 23 e prevedere un coprifuoco per le 23,30". Le attività lanciano un grido d'allarme per la loro sopravvivenza: il bilancio dello Stato, dicono, “non prevede supporto alle imprese, i Titano bond restano solo sulla carta e il prestito ponte sarà usato per la spesa corrente”. Quindi, la richiesta al Governo di “accelerare” sul reperimento di risorse per interventi alle attività colpite.
“Capiamo il disagio”, risponde il segretario al Turismo che chiede di vedere il bicchiere mezzo pieno. “Le attività sono aperte”, dice Pedini Amati, ricordano che le misure sono legate all'aggravarsi della terapia intensiva. "Non è vero, prosegue, che i fondi saranno usati per la spesa corrente. Invece, anticipa, ci sarà un sostegno per il settore turistico-commerciale non appena arriveranno risorse dall'esterno".
Nel frattempo, dagli ultimi controlli della Polizia Civile emerge che la maggior parte delle attività economiche rispetta le regole. Al contrario, si legge in una nota, i privati continuano a non usare correttamente le protezioni. 20 gli esercizi controllati nella settimana e due le multe a chi non indossava la mascherina o che ne aveva una non omologata.
Nel servizio, l'intervista a Luigi Sartini, presidente Usot