DES, Csdl: “San Marino non si presti ad accogliere chi non paga le tasse nel suo Paese”

Perplessità e critiche sul progetto di legge del Distretto Economico Speciale nell'ultima puntata di Csdl Informa

“Ascoltando il dibattito in Consiglio, l'idea che mi sono fatto del DES è che è ancora peggiore di quanto pensavo”.

Così il Segretario Generale, Enzo Merlini durante l'ultima puntata di Csdl-Informa. Dopo il passaggio in prima lettura del progetto di legge sul Distretto Economico Speciale, il sindacato muove perplessità e forti critiche, guardando ad un progetto – evidenzia Merlini – che ruota attorno ad un solo soggetto per investimenti che arriveranno a 300 milioni, pari al bilancio dello Stato. “Il primo problema – dettaglia Merlini - è che non si conosce quale sia questo progetto. Quindi ci poniamo tutta una serie di interrogativi: quali investimenti verrebbero fatti? Quali immobili verrebbero utilizzati? I terreni dello Stato o alcune aree di pregio, ad esempio del centro storico, fanno parte delle aree destinate ai DES?”

Ricorda che per la cessione di beni dello Stato serve il voto dei 2/3 dell'Aula; denuncia coinvolgimento mancato, che si voleva prima che la legge venisse elaborata e non dopo, poi guarda agli effetti del Des sul tessuto economico: l'aliquota al 5% rappresenterebbe una evidente forma di concorrenza sleale: “Rispetto al fatto che le agevolazioni previste, in particolare l’aliquota del 5%, non rappresenterebbero una evidente forma di concorrenza sleale verso tutto il sistema delle imprese – prosegue Merlini - è incredibile la motivazione che è stata data; ovvero, siccome la maggior parte delle aziende non paga niente in termini di tasse, perché risultano in perdita o dichiarano redditi irrisori, far pagare il 5% sarebbe già un successo. Sono motivazioni inascoltabili; è l'ennesima ammissione della politica che dichiara platealmente di non voler far pagare le tasse agli evasori!”

Ancora, forti perplessità e individuazione di rischi connessi al sistema della residenza fiscale non domiciliata: “Poiché ci sono altri sistemi come questo in altre parti del mondo, soggetti facoltosi che risiedano per alcuni mesi all’anno in diversi Stati, e quindi non raggiungano il minimo di 6 mesi da nessuna parte, si troverebbero a pagare unicamente la tassazione “agevolata” prevista nei singoli ordinamenti e non quella ordinaria su base mondiale nell’effettivo Paese di residenza. Con il DES – prosegue - potremmo diventare una delle basi di riferimento affinché le persone facoltose utilizzino questi metodi per accedere a tassazioni agevolate. Da un lato - ha concluso Merlini - il nostro Stato si accinge, come auspico, a sottoscrivere l’accordo di associazione con l’Unione Europea, e dall’altro, allo stesso tempo, si vuole rilanciare l’economia opaca”.

Nel video, brani dall'intervento del Segretario generale Csdl Enzo Merlini

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