Detenzione alternativa: bilancio positivo per i lavori socialmente utili

La volontà di recuperare chi ha sbagliato, ma vuole una secondo opportunità. Questo lo scopo dei lavori socialmente utili, ai quali vengono condannati, come forma alternativa alla detenzione, quelli che incappano nelle maglie della giustizia sammarinese per pene inferiori ai 3 anni. Rita Morganti- quale responsabile del servizio sociale adulti in esecuzione penale - li segue da 25 anni e crede fortemente in questa misura alternativa: "un reinserimento produttivo e sano non solo per le istituzioni, con relativo abbattimento di costi, ma anche per la persona che deve essere accolta". Sono una trentina, in questo momento, gli iscritti al servizio, quasi tutti uomini, e per ciascuno si cerca un programma di reinserimento quasi personalizzato. Lo stesso tribunale, aiutato dal Consiglio di aiuto sociale, tende a evitare, dove possibile la carcerazione, per utilizzare metodi di recupero della persona. "i risultati - dice Rita Morganti - sono bellissimi: in tanti anni non c'è mai stata una recidiva" nessuno è ricaduto nell'errore, ma ci sono stati casi di chi ha interrotto il lavoro socialmente utile annullando l'effetto della pena accessoria". Per contro sono molti di più quelli che si sono reinseriti, fino ad ottenere anche contratti di lavoro. Come chi, condannato per aver rubato, ha ricevuto la responsabilità di gestire un registratore di cassa.

Giovanna Bartolucci

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