I dipendenti Asset chiedono garanzia di lavoro ed equità
Vogliono risposte sul loro futuro lavorativo, sull'accorpamento in Cassa di Risparmio e sulle prospettive riguardo la formazione e la qualificazione anche in vista della nascita di una bad bank. Chiedono chiarimenti sulla tempistica e vogliono che il loro passaggio in Carisp avvenga su un piano di equità. Insomma, non intendono essere i parenti poveri. Richieste che trovano la condivisione della politica. La maggioranza ricorda che l'input dato da tempo al governo è proprio quello della massima tutela occupazionale. Intanto l'Usl chiede l'apertura immediata di un tavolo di confronto sul piano industriale di Cassa di Risparmio per garantire proprio l’occupazione di tutti i dipendenti di Asset nel processo di integrazione con Carisp. Sarebbe inaccettabile, dice il segretario generale Francesco Biordi, una integrazione tra le due strutture che non trattasse con pari dignità tutti i lavoratori coinvolti nella sfida del risanamento e rilancio della più importante banca della Repubblica”. Anche per la CSU la priorità è il passaggio di tutti i dipendenti di Asset, nessuno escluso, nella nuova realtà determinata nel processo di integrazione con Cassa di Risparmio rivendicando pari dignità e parità di trattamento rispetto agli altri dipendenti di Carisp. Ma c'è anche, da parte della Csu, la disponibilità a confrontarsi sul piano industriale di Cassa di Risparmio, elaborato dal precedente Consiglio di Amministrazione, per definire al meglio i diversi aspetti del percorso che dovrà affrontare questo Istituto di Credito. Ieri invece i correntisti di Asset hanno chiesto al Segretario alle finanze un incontro da tenersi entro fine mese. Vogliono una data certa per tornare in possesso dei loro soldi, dopo la dilatazione dei tempi sull'acquisizione in blocco degli attivi e passivi di Asset da parte di Cassa di Risparmio. Un atto che permetterà la riattivazione dei conti correnti di circa 4mila posizioni e che era stato fissato dopo l'approvazione del bilancio. Il rallentamento – aveva spiegato Celli – è dipeso dall'istanza di accertamento dello stato di insolvenza. A bilancio ratificato ci saranno tutte condizioni per il passaggio, verosimilmento nella prima decade di ottobre. I correntisti chiedono invece di sbloccare i conti entro la fine di settembre altrimenti - annunciano - il 1 ottobre, in concomitanza con la cerimonia di ingresso dei Capitani Reggenti, saranno sul Pianello per protestare. Intanto San Marino affronta la nuova missione del Fondo Monetario Internazionale. Due i membri della delegazione, impegnata fino a giovedì nei cosiddetti “Staff meeting” - una visita di medio termine rispetto all'annuale missione degli esperti di Washington - per avere aggiornamenti sul sistema. Questa mattina confronto tecnico a Banca Centrale, nel pomeriggio la delegazione si è spostata a Palazzo Begni per incontrare il segretario Celli e lo staff delle Finanze.
Sonia Tura
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