L’economia del circondario attraversa una nuova fase di crisi
Se l’indagine congiunturale sulla situazione economica della provincia di Rimini nel primo semestre dell’anno aveva generato un cauto ottimismo nel territorio - dopotutto un recupero sull’occupazione non si registrava dal 2008 - ora tornano a crescere incertezza e preoccupazione. Ad attestarlo sono i dati previsionali sul secondo semestre raccolti da Confindustria Rimini. Si assiste già ad un peggioramento della congiuntura, rallenta il cammino della ripresa. La causa? L'instabilità di agenti esterni, quali la situazione finanziaria e politica. Soffre soprattutto l’andamento della produzione, -16,28%; come pure gli ordini totali che diminuiscono del 18,07%, percentuale addirittura in rialzo se si considerano i soli ordini esteri, -23,21%; l’occupazione si prevede in calo dell’11,24%. Per molte aziende (oltre il 35%) è probabile anche il ricorso alla cassa integrazione. Da un’analisi più dettagliata, emergono dati poco incoraggianti nel settore metalmeccanico e materiali per costruzioni; non è esaltante nemmeno la situazione dell’industria del legno e dell’editoria; decisamente più lusinghiere invece le previsioni nel comparto dell’abbigliamento, agroalimentare, settore servizi e chimici. Singole realtà a parte, dallo scorso agosto l’instabilità è comunque destinata ad accentuarsi. Ecco perché Confindustria chiede ancora una volta alle banche di sostenere gli imprenditori e di tenere conto di tutti i fattori con cui le aziende devono misurarsi, non ultima la difficoltà di incassare i propri crediti.
Silvia Pelliccioni
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