Economia sammarinese: 2003 stazionario
Stazionari, fa sapere il direttore dell’Anis Carlo Giorgi, anche i primi mesi di quest’anno. Il Titano, è l’analisi, rispecchia l’andamento dell’economia mondiale. La speranza di una ripresa è stata spostata al 2005. Le aziende, sottolinea Giorgi, devono fare i conti con questi mercati, se sviluppi si registreranno saranno comunque marginali anche perché si dovranno fare i conti con altri mercati, primo fra tutti quello cinese. Nell’ultimo triennio, ricorda il direttore dell’Assoindustria sammarinese, abbiamo continuato a segnalare al Governo l’assenza d’investimenti importanti sul territorio, registrando ripetutamente che alcune delle nostre aziende più importanti hanno portato altrove i loro investimenti. In sostanza, conclude Giorgi, anche il circondario è diventato più competitivo di San Marino. Allargando il panorama all’Europa e alla vicina Italia, anche il Fondo Monetario Internazionale prevede per quest’anno una crescita non superiore all’uno per cento. Nel breve termine, secondo il fondo, i paesi a debole equilibrio di bilancio, come l’Italia, dovrebbero riuscire a ridurre di mezzo punto il deficit struttuale. Il quadro sulla congiuntura internazionale si completa con uno sguardo al fronte prezzi e occupazione. Dopo la media del 2,8 per cento dello scorso anno, l’indice sui prezzi al consumo è dato in calo al 2,1 ma si confronta con una media dell’unione europea dell’1,7 per cento.