L’economia sammarinese si prepara ad affrontare lo spettro della disoccupazione
“Ci attende un 2010 durissimo” ha annunciato il Segretario Marcucci. Il pensiero va anche a quei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Non è facile per un ragazzo ripiegare su un mestiere che nulla ha a che fare con il titolo di studio. L’invito che arriva dal Governo è di cogliere ogni occasione, chiudendo provvisoriamente i sogni in un cassetto. Mirko Battazza chiede all’Esecutivo di costruire per loro nuove opportunità, sulla spinta degli obiettivi che il paese si vuole dare, e valorizzare le professionalità. “Occorre saper gestire queste fasi di trasformazione. Perché - spiega - non possiamo non leggere chi siamo e non dire ciò che abbiamo intenzione di fare”.
Si definisce moderatamente ottimista il Segretario Confederale della CSdL Gilberto Piermattei. “La ripresa - dice - è legata ai rapporti che stiamo costruendo e che non abbiamo costruito. C’è il rischio di rimanere al palo, perchè la nostra economia è più debole di altre”. Piermattei invita il Governo ad investire sulla formazione e a mettere i giovani nelle condizioni di accettare di fare esperienza anche fuori territorio. “San Marino deve far fronte ad un fenomeno sconosciuto. Fino all’anno scorso si creavano più di 800 nuovi posti di lavoro: un 50% ricoperti da interni, l’altra metà da frontalieri”. Il timore di Piermattei è che la struttura organizzativa sammarinese non sia preparata ad affrontare numeri importanti di disoccupati.
L’Usl attende di verificare quali aziende continueranno a pieno regime. “Cerchiamo nuovi spazi occupazionali” dice il Segretario Francesco Biordi, che ricorda come lo statuto contenga un’aera specifica per i giovani senza lavoro. “Attiveremo un monitoraggio - annuncia - e ci occuperemo delle varie fasce, dai laureati a quelli con scolarizzazione inferiore”.
Monica Fabbri