ECSO: lo sfogo di un associato
Tutte le proposte valide come la Poker room, le residenze a chi investe, il centro termale trovano mille problemi da parte della politica e il tutto mentre le entrate crollano nelle casse dello stato.
La spesa corrente ormai sarà arrivata al 130% del bilancio dello stato e nulla di creativo in campo economico si muove. La P.A. ha un peso enorme (3 volte andorra e 4 volte il Liechtenstein) sulle casse dello stato, la disoccupazione ha raggiunto livelli mai visti e le prospettive per il futuro sono buie. Certo non è tutta colpa dei nostri politici, non potevano prevedere la crisi internazionale e la black list! Il ministro Tremonti vuole annientarci e di conseguenza o ci diamo da fare per creare un economia interna basata sui consumi o speriamo nel collasso veloce dello stato, almeno Tremonti dirà apertamente cosa vuole e si potrà ripartire.
Il problema di San Marino è che non ha un vero leader, uno che comandi e detti legge, infatti se ci fosse una sorta di primo ministro con il potere di prendere decisioni anche impopolari, secondo noi la situazione migliorerebbe in pochi mesi. Abbiamo 60 consiglieri, uno per chilometro quadrato, le dimensioni di un piccolo comune Italiano e non riusciamo a sopravvivere. Per fortuna poi che a San Marino lo stato sociale è avanzatissimo (anche se con diverse lacune) perché se non fosse così saremmo già arrivati allo scontro sociale con migliaia di disoccupati nelle piazze e questa volta non a tirare uova e fare irruzione a Palazzo con il sorriso sulle labbra. Sapevate cari lettori che c'è un gruppo pronto ad aprire un centro termale sopra il Grand Hotel e investire oltre 20.000.000,00 di euro? Sapete che ci sono due gruppi pronti ad aprire una Poker room che assumerebbe 80 persone (da notare che il poker sarà specialità olimpica a breve)? Sapete che se veramente dovesse collassare l'edilizia (come molti sperano) porterebbe a fondo tutto il paese liberando altri mille disoccupati tra indotto e imprese edili?
Riusciremo mai a sprovincializzarci?
Scusate lo sfogo.