ECSO: troppa spesa corrente per San Marino!!
La riduzione è possibile senza replicare le politiche di tagli e rigore che stanno spopolando in molti paesi europei seppure con i giusti sacrifici per gli appartenenti alla sfera pubblica sammarinese la cui contribuzione al PIL è giusto ricordare è scesa nel 2009 del 16,50%(superiore quindi alla media nazionale). Riduzione dei costi relativi all’acquisizione di beni/servizi necessari al funzionamento della PA tramite la creazione di un ufficio acquisti centralizzato che ne gestisca tutti gli approvvigionamenti(ovviamente prediligendo i fornitori locali) accorpandone i bisogni e spuntando per logica commerciale un miglior costo di acquisto. Il modello potrebbe essere la Consip italiana che si prefigge lo scopo di abbattere del 20% questi costi in Italia(a San Marino una riduzione anche del 5% restituirebbe un risparmio di circa 25 mln di euro che per il bilancio locale sarebbe un importo tutt=92altro che modico).
Riduzione dei costi relativi al personale, non mediante licenziamenti o blocco assunzioni ma attraverso l’applicazione di un criterio di equità che a San Marino non può essere posticipato oltre dal momento che un dipendente pubblico percepisce mediamente una retribuzione del 25% superiore a quella di un privato nel corso di un anno (32.000 euro contro 25.000), una forbice in costante crescita se si pensa che nel 1995 la differenza era pari al 13%.