ECSO: tutti insieme per un piano B
Mentre la parte sopra spetta ai privati, anche se servono le autorizzazioni della politica come tutto a San Marino, la parte legata agli accordi con l'Italia è di competenza solo della politica. Senza accordi con l'Italia San Marino non ha scampo in quanto attualmente la maggior fetta della nostra economia si basa su rapporti commerciali con la vicina Italia e gli altissimi costi di gestione e spesa corrente dello Stato fanno si che il nostro sistema abbia bisogno di ingenti cifre economiche per sopravvivere e non abbia spazio d'azione per reagire con riforme improntate alla ristrutturazione dell'intero sistema (la pa ha un dipendente ogni cinque cittadini, unico stato al mondo oltre agli stati comunisti), inoltre San Marino è costretto a mantenere il numero dei dipendenti della pa elevato, in questo momento, in quanto tali persone rappresentano sicurezza per tutti con i loro stipendi e salari certi. Anche il sistema bancario avrebbe nuovamente possibilità di svilupparsi, (anche se in modo diverso da prima), se il rapporto italo-sammarinese si normalizzasse.
Secondo noi di E.C.S.O. San Marino ha le potenzialità per trovare la soluzione al problema "Italia" e deve tassativamente adoperarsi in tempi record per dare il via ai progetti turistici. Crediamo che si dovrebbero anticipare i tempi e proporre all'Italia il controllo del tribunale, della polizia e di banca centrale (tanto entro poco otterranno tali cose in modo naturale grazie all'embargo che è in corso, e quando lo Stato non avrà più i soldi per gli stipendi della pa scoppierà il caos e saremo costretti a cedere a tutte le richieste Italiane). Con i profitti dei progetti turistici e i risparmi legati ai sussidi di disoccupazione che verrebbero a meno per tante persone, lo Stato potrebbe finanziare le infrastrutture necessarie al paese da anni, un piano industriale nazionale che da noi non è mai esistito ed una campagna per riqualificare la figura del nostro paese e del nostro popolo in Italia. Aggiungiamo che la Trevi s.p.a. di Cesena sarebbe ben lieta di farci vedere com'è possibile creare dei parcheggi sotterranei, aumentando di 5 volte i posti auto nel centro storico e di come i costi si ammortizzino senza troppi sforzi! Potenziamo la Smac Card nel centro storico su prodotti civetta per un periodo limitato nel tentativo di vedere se aumentano i consumi, i profitti dei commercianti (cosa che noi vogliamo tenacemente) e le entrate per l'erario!
Sviluppiamo l'aeroporto di Torraccia ed incentiviamo gli investimenti nel centro storico. Non si deve pensare ad aumentare le tasse e ridurre gli stipendi per sanare il buco di bilancio perchè questo significa diminuire la spesa delle persone e di conseguenza il benessere, la sicurezza delle famiglie ed indirettamente le entrate dello Stato, è un cane che si morde la coda! Se si pensa di sanare il buco di bilancio tassando i servizi ci si accorgerà ben presto che altre ditte chiuderanno e i consumi crolleranno ulteriormente!
Si deve fare sviluppo, non tassare! I modi per fare sviluppo ci sono e sono tanti però l'economia la deve fare il privato mentre la politica deve tracciare le linee guida.
Lorenzo B.