ECSO: tutti insieme per un piano B

Dopo aver sentito le parole dei vertici delle associazioni elencate nel titolo ci siamo accorti che tutti vogliamo le stesse cose! Noi aggiungiamo che dobbiamo spingere con più energia e forza nella direzione di un piano B di sviluppo del paese. Dobbiamo far capire a chi comanda che puntare solo sugli accordi con l'Italia e sulla ricerca di soldi per finanziare la spesa corrente non è la strada della vittoria. La possibilità di creare un centro termale nel centro storico è altissima (il 60% delle strutture termali esistenti in Italia usano acqua calda più una percentuale importata di acqua termale), esistono già diverse locations dove poterlo fare ed esistono gruppi di sammarinesi e stranieri pronti ad investire nel settore. Insieme al centro spa si devono creare una o più sale espositive permanenti (cinema turismo di città e cisterne del pianello, lasciando quella della Fondazione Cassa di Risparmio e della S.U.M.S. nel palazzo della Silo Molino Forno), sviluppare il centro congressi Kursaal e dare il via ai tornei di poker live al garage Masi (gestiti dalla Giochi del Titano s.p.a.), dare il via al famoso cinema 3D (solo San Marino ne è sprovvisto in Europa), sviluppare percorsi nel verde del bosco sotto le Torri con giochi di luci e acqua la notte e mille altre cose. Se aggiungiamo la concessione della residenza a chi investe o porta Know how e quindi capitali freschi e consumi, riteniamo che San Marino potrebbe tornare alla prosperità in tempi brevi! (Sempre se l'Italia ci concede le firme necessarie per chiudere gli accordi).
Mentre la parte sopra spetta ai privati, anche se servono le autorizzazioni della politica come tutto a San Marino, la parte legata agli accordi con l'Italia è di competenza solo della politica. Senza accordi con l'Italia San Marino non ha scampo in quanto attualmente la maggior fetta della nostra economia si basa su rapporti commerciali con la vicina Italia e gli altissimi costi di gestione e spesa corrente dello Stato fanno si che il nostro sistema abbia bisogno di ingenti cifre economiche per sopravvivere e non abbia spazio d'azione per reagire con riforme improntate alla ristrutturazione dell'intero sistema (la pa ha un dipendente ogni cinque cittadini, unico stato al mondo oltre agli stati comunisti), inoltre San Marino è costretto a mantenere il numero dei dipendenti della pa elevato, in questo momento, in quanto tali persone rappresentano sicurezza per tutti con i loro stipendi e salari certi. Anche il sistema bancario avrebbe nuovamente possibilità di svilupparsi, (anche se in modo diverso da prima), se il rapporto italo-sammarinese si normalizzasse.
Secondo noi di E.C.S.O. San Marino ha le potenzialità per trovare la soluzione al problema "Italia" e deve tassativamente adoperarsi in tempi record per dare il via ai progetti turistici. Crediamo che si dovrebbero anticipare i tempi e proporre all'Italia il controllo del tribunale, della polizia e di banca centrale (tanto entro poco otterranno tali cose in modo naturale grazie all'embargo che è in corso, e quando lo Stato non avrà più i soldi per gli stipendi della pa scoppierà il caos e saremo costretti a cedere a tutte le richieste Italiane). Con i profitti dei progetti turistici e i risparmi legati ai sussidi di disoccupazione che verrebbero a meno per tante persone, lo Stato potrebbe finanziare le infrastrutture necessarie al paese da anni, un piano industriale nazionale che da noi non è mai esistito ed una campagna per riqualificare la figura del nostro paese e del nostro popolo in Italia. Aggiungiamo che la Trevi s.p.a. di Cesena sarebbe ben lieta di farci vedere com'è possibile creare dei parcheggi sotterranei, aumentando di 5 volte i posti auto nel centro storico e di come i costi si ammortizzino senza troppi sforzi! Potenziamo la Smac Card nel centro storico su prodotti civetta per un periodo limitato nel tentativo di vedere se aumentano i consumi, i profitti dei commercianti (cosa che noi vogliamo tenacemente) e le entrate per l'erario!
Sviluppiamo l'aeroporto di Torraccia ed incentiviamo gli investimenti nel centro storico. Non si deve pensare ad aumentare le tasse e ridurre gli stipendi per sanare il buco di bilancio perchè questo significa diminuire la spesa delle persone e di conseguenza il benessere, la sicurezza delle famiglie ed indirettamente le entrate dello Stato, è un cane che si morde la coda! Se si pensa di sanare il buco di bilancio tassando i servizi ci si accorgerà ben presto che altre ditte chiuderanno e i consumi crolleranno ulteriormente!
Si deve fare sviluppo, non tassare! I modi per fare sviluppo ci sono e sono tanti però l'economia la deve fare il privato mentre la politica deve tracciare le linee guida.

Lorenzo B.

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