ECSO: il vento che cambia
Ma facevano la fila anche i furbi che qui volevano occultare i loro denari o che da qui cercavano solo uno sgabuzzino in affitto da cui fatturare.
Poi il vento è cambiato: prima l’incapacità di far fruttare la ricchezza accumulata e di controllare un sistema troppo aperto alle anomalie, poi l’Eolo Tremonti che come un Dio dei venti ha riempito i polmoni ed ha cominciato a soffiare il proprio vento, un vento di guerra, contro la piccola Repubblica.
Passerà! Abbiamo detto tutti come quando il vento ci rimbalza sulle tapparelle di casa facendoci sussultare. Peccato che lo si dica da 2 anni e non solo il vento non sembra cessare ma anzi addirittura aumentare di intensità al punto dall’essere divenuto un tornado incontrollato che sta facendo danni tangibili in tutta l’area a spese anche di imprenditori e lavoratori italiani connessi al sistema economico sammarinese (forse il nostro Eolo ha dimenticato il significato della parola "indotto"). Passerà! Lo hanno pensato tutti: cittadini, lavoratori, imprenditori, probabilmente più di tutti i politici alcuni dei quali ancora convinti che 1700 anni di storia e secoli di buon vicinato possano avere un valore al cospetto di un uomo egocentrico le cui azioni, palesemente sotto gli occhi di tutti, sfuggono ormai anche al controllo del suo "capo" che, altrettanto palesemente sotto gli occhi di tutti, lo sopporta a stento.
Non è passata! Mettiamocelo in testa! Ma per una volta vogliamo esser ottimisti e dire che qualcosa forse sta cambiando. Non a Roma sia chiaro, ma qui, a San Marino. Dopo 2 anni di passivismo da parte del nostro sistema abbiamo notato che c’è stata una reazione d’orgoglio, che qualcuno ha cominciato a smettere di pensare e parlare ed ha cominciato ad agire, con azioni magari rischiose ma necessarie per rilanciare un paese altrimenti destinato a precipitare verso il baratro nel giro di pochi anni! La delibera del Consiglio dei XII sulle case agli stranieri che ha abolito una legge aberrante, razziale ed anacronistica; la poker room a Rovereta; il progetto di un Luxury Resort (a patto che le commesse dei lavori siano date ad imprese e lavoratori sammarinesi). Questo ma anche altro che per il momento non citiamo ci fanno pensare che qualcosa stia cambiando a Palazzo.
Ci piace pensare che una mattina un Segretario si sia svegliato, sia arrivato al lavoro ed abbia detto a bruciapelo ai suoi colleghi: "e se l’Italia non firmasse?". Ci piace pensare che la durezza di questa domanda abbia spinto i politici sammarinesi a comprendere che era finito il tempo di aspettare la caduta della mela dall’albero. Ci piace pensare che la concretezza di questa domanda abbia spinto i politici sammarinesi a capire che il vento è cambiato, che la gente non fa più la fila per venire a San Marino e che per riempire di nuovo i portafogli pubblici o privati che siano serve una nuova economia e iniziative che vadano in sostegno di essa. Ci piace pensare che la consapevolezza della risposta a questa domanda possa dare origine ad un vento nuovo, un vento che soffi questa volta dal Monte verso il confine e che scendendo verso valle possa alimentarsi ed espandersi trovando in tutto il popolo sammarinese un degno contributo (secondo il nostro parere la percezione dell’entità dei danni subiti dall’economia nazionale da parte della popolazione è ancora inferiore alla realtà).
Qualcosa come abbiamo detto è già stato fatto ma è ancora visibilmente poco. Consideriamola una preziosa ed apprezzata lettera di intenti da parte dei nostri politici. C’è ancora tanto da fare, ma questa è un’altra storia!
Enrico