Edilizia privata: 'no' dei lavoratori, riparte la trattativa sul contratto
Arriva il 'no' dei lavoratori dell'edilizia privata all'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto del settore raggiunto con le controparti datoriali. Il risultato del referendum sindacale, ha visto la prevalenza dei no, con il 58% dei voti. È giunto al termine dell'assemblea che ha visto i dirigenti delle tre Federazioni Costruzioni illustrare i contenuti; la bozza vede, per la prima volta, un testo unico che raccoglie tutte le normative contrattuali concernenti il settore edile.
In un settore che torna a crescere, per numero di imprese, ma vede diminuire gli addetti, i lavoratori hanno ritenuto che l'accordo fosse eccessivamente sbilanciato a favore delle imprese rispetto agli interventi previsti a carico della Cassa Edile, e non adeguato il riconoscimento economico.
Il testo, frutto del negoziato contrattuale, è della scorsa estate, ma è stato formalizzato solo a gennaio, una volta definito il testo unico, ma con uno scenario decisamente cambiato, spiegano Cdls, Csdl e Usl: i livelli di inflazione sono progressivamente saliti, soprattutto a causa dell'aumento spropositato delle tariffe per l'energia e delle vicende, allora imprevedibili, legate alla guerra in corso in Ucraina.
Ora riparte la trattativa con le associazioni di categoria per verificare fino in fondo quali nuovi risultati si possono conseguire.
Lunedì 21 marzo, al Centro Sociale di Fiorentino, riunione congiunta del Consiglio Direttivo Confederale Csdl e di tutti i Direttivi di Federazione (Industria, Costruzioni e Servizi, Pubblico Impiego, Pensionati) sui rinnovi contrattuali e sulla riforma pensionistica.
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