Editoria, risposta all'Osla: la legge non pone alcuna limitazione alla libertà d'espressione

Editoria, risposta all'Osla: la legge non pone alcuna limitazione alla libertà d'espressione.
In replica alle critiche dell'Osla, sulla proposta di legge in materia di Editoria e di professione degli operatori dell'informazione, la Segreteria di Stato per il Lavoro e l'Informazione precisa che la legge non pone alcuna limitazione alla libertà di opinione ed espressione, persegue invece l'intento di disciplinare una delicata professione a tutela dei fruitori dell'informazione e dei cittadini di questo paese. L'ampia ed argomentata risposta alle critiche dell'Osla, che la segreteria definisce “un violento attacco” è consultabile sul nostro sito internet.

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Comunicato stampa
In seguito alle osservazioni esternate dall’Osla, sulla proposta di “Legge in materia di Editoria e di professione degli operatori dell’informazione”, la Segreteria di Stato per il Lavoro e l’Informazione ritiene utile chiarire alcuni degli aspetti della normativa in relazione ai quali l’Organizzazione ha mosso le “sue critiche”.
Ha destato non poche perplessità la violenza dell’attacco dell’Osla, che rappresenta, com’è noto, i datori di lavoro, soprattutto rivolto alla parte del testo che mira a regolamentare la professione degli operatori del settore ed in particolare del giornalista, perdendo di vista il contesto generale, focalizzando l’attenzione su presunti interessi tesi a tutelare esclusivamente lo status quo.
Stupisce ancor di più poi, che le critiche più veementi si concentrino su quella parte della norma proposta che investe la necessaria, a nostro avviso, formazione e professionalità richiesta a chi opera in un ambito così delicato qual è quello dell’informazione. Colpisce anche e sopratutto alla luce del fatto che il Direttore di tale Organizzazione sostiene da anni che vada certificata l’acquisita competenza dei lavoratori, con ciò mostrando estrema attenzione verso i percorsi professionali e formativi dei lavoratori.
Pur nella consapevolezza del fatto che i cambiamenti, spesso e volentieri, possano essere interpretati come tentativi di limitazione di posizioni consolidate in assenza di regole precise e della difficoltà, connesse alla “sistemazione” del settore (quello dell’Informazione) che per anni è andato avanti senza una vera normativa, si è valutato che fosse il momento giusto (e non più rinviabile) per elaborare un testo di legge innovativo per il panorama sammarinese, il quale attualmente non prevede il riconoscimento della figura di giornalista, benché questa professione venga esercitata da molti ma senza un quadro di regole certe. Regole più che necessarie a tutela di coloro che svolgono con impegno, responsabilità e professionalità il proprio ruolo da tanti anni.
Tale scelta è stata fatta anche in risposta alle sollecitazioni che da oramai diversi anni pervenivano dal mondo dell’Informazione e dell’Editoria, si veda anche l’Istanza d’Arengo presentata nella seduta del 7 ottobre 2012.
Con questo progetto di legge non viene “abrogata la libertà di stampa”. In nessun modo la legge proposta pone delle limitazioni alla libertà di opinione ed espressione. L’unico intento che persegue è quello di disciplinare una delicata professione anche e sopratutto a tutela dei fruitori dell’informazione e dei cittadini di questo Paese.

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