Il sistema deve muoversi all’unisono. Su questo i principali attori sono tutti d’ accordo: politica, istituti bancari, finanziarie. Le prime dichiarazioni di Mario Fantini, tornato ad essere un uomo libero dopo 5 mesi di arresti domiciliari per la vicenda giudiziaria che ha investito Cassa di Risparmio e Gruppo Delta, trovano delle sponde tra gli addetti ai lavori. “Se qualcuno pensa che il problema sia un problema di Fantini – ha affermato l’ ex amministratore delegato Carisp - si sbaglia di grosso. E’in gioco il sistema dell’intero paese e bene farebbero tutti i soggetti a ritrovare quella compattezza e unità d’intenti che ha segnato il nostro passato”. È d’ accordo il presidente dell’ associazione bancaria. Pier Paolo Fabbri commenta l’ aggregazione di Abs e Assobank proprio su questa direzione. Un processo avviato da Banca Centrale e dalla nuova presidenza, convinti che i migliori risultati vengano dalla collaborazione tra istituto centrale e banche commerciali. Il gruppo di lavoro voluto da Bossone si è riunito già diverse volte, per analizzare criticità e punti di forza del nostro sistema finanziario: per limitare il primo e rafforzare il secondo. Più diretto il commento di Marziano Guidi, direttore di Assofin: “è una guerra al paese. Loro ci sparano con i cannoni, noi rispondiamo con i sassi”. Una guerra cominciata ben prima della vicenda Carisp, ricorda Guidi, con le inchieste che hanno tirato in ballo le finanziarie, tra cui proprio quella di Guidi, finite con assoluzioni.
Giovanna Bartolucci
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