Un mutuo a pareggio di 39 milioni per far fronte a 353 milioni di euro in uscita e 314 milioni di euro in entrata. Una previsione che riduce in modo consistente la perdita di bilancio per l'anno prossimo rispetto ai 70 milioni di euro fissati nell'Assestamento 2010. Per raggiungere questo obiettivo, la bozza della manovra indica due ipotesi di intervento: quelle per la riduzione del deficit 2011 e altre finalizzate al contenimento della spesa per personale del settore pubblico. Nella prima classe di misure pensate dalla maggioranza rientrano almeno sette punti. Si propone, per la prima volta, di tassare il settore dei servizi. L'aliquota pensata è del 3% per un gettito stimato, nel 2011, di 29 milioni di euro. Dato che i servizi includono anche le attività finanziarie, settore particolarmente colpito dalla crisi, il documento spiega che si devono valutare "alcune esenzioni", tra cui appunto banche e telefonia. Il secondo provvedimento, che stima un gettito di 2 milioni di euro, definisce una nuova imposta per il settore assicurativo: con l'introduzione di un'aliquota del 2 o 3% di Igr sui premi riscossi a San Marino, a cui si dovrà aggiungere un 1% di contributo per i fondi pensione. Spunta quindi la carta del provvedimento una tantum, con la proposta di introdurre un'addizionale sull'Igr, solo per il 2011, per un gettito previsto di 9 milioni di euro. Nel mirino del fisco sammarinese finiranno anche i beni di lusso: entro gennaio prossimo il governo si impegna a ridefinire l'ammontare della tassa di circolazione per auto che hanno più di 21 cavalli fiscali e una imposta speciale straordinaria su imbarcazioni e aeromobili di proprietà di soggetti residenti. Da quest'ultima tassa sarebbero però escluse le proprietà "strumentali all'attività d'impresa". Per tagliare i costi delle spese del personale della PA si punta su indennità e turn over. Si pensa di abbattere del 10% la percentuale delle indennità di funzione, per risparmiare in un anno 600mila euro. Più redditizia potrebbe essere l'applicazione di un tasso di sostituzione del 50% per i pensionamenti previsti e resi obbligati dal prossimo anno per chi ha raggiunto i requisiti. Si tratta di 2 milioni 700mila euro che potrebbero restare nelle casse dello Stato.
Sonia Tura
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