Gli stabilimenti balneari riminesi non ci stanno e replicano alle accuse dell’Agenzia delle Entrate che nei giorni scorsi aveva rilevato come nelle dichiarazioni dei redditi del 2006 si evidenziava un reddito medio di 5mila euro annui per circa 150 gestori. “Non si tiene conto di quelle zone periferiche che hanno pochi clienti – tuona Giorgio Mussoni di Oasi-Confartigianato – questi attacchi si ripetono ogni due o tre anni e veniamo sempre additati come usurpatori di un bene pubblico. E’ una continua caccia alle streghe”. Per Michele Ruffo del Consorzio stabilimenti balneari di Rimini Nord, “è una vergogna. Non si considera che gli studi di settore non calcolano l’ubicazione della spiaggia: ce ne sono di più o meno affollate di bagnanti”. Infine Edmo Vandi, degli Operatori di spiaggia di Rimini Sud, afferma che “non è assurdo parlare di dichiarazioni dei redditi di 5mila euro: alcune zone sono infatti gestite da più soci che si dividono gli incassi. Toccherà al fisco controllare se qualcuno ha fatto il furbo – conclude – ma non si deve sparare nel mucchio”.
Silvia Pelliccioni
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