San Marino è nella White list per l’Ocse, dopo aver firmato oltre 20 accordi per lo scambio di informazioni. Ma non è così per l’Italia, per una questione puramente tecnica. Roma considera non collaborativi tutti i paesi con i quali non c’è un accordo contro le doppie imposizioni, anche se tra i due paesi è stato siglato quello sullo scambio di informazioni. Ma in mancanza dell’ultimo, il Titano è equiparato ai paradisi fiscali. Oggi in Consiglio dei Ministri è stato approvato un regolamento attuativo che contiene norme di contrasto alle frodi fiscali. I soggetti con partita Iva che hanno scambi con San Marino, sia se cedono sia se ottengono beni, devono comunicarlo alla agenzia delle entrate, fornendo i dati identificativi dei soggetti con i quali effettuano l’ operazione; le società con un volume di affari inferiore ai 50 mila euro dovranno effettuare la comunicazione ogni tre mesi, gli altri con cadenza mensile. Raddoppiano anche le sanzioni, in caso di mancata comunicazione. "Mi riservo di valutare con i tecnici il contenuto del provvedimento di cui avevamo esaminato le linee nei giorni scorsi - il commento del segretario alle Finanze, Gabriele Gatti - Osservo, tuttavia, che fra San Marino e l'Italia esistono già accordi per la comunicazione di tutte le operazioni commerciali".
Giovanna Bartolucci
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