“Per farvi fronte, abbiamo bisogno di conoscere l'entità reale delle difficoltà del sistema bancario”. Così i rappresentanti della Centrale Sindacale Unitaria, nell'incontro con i tecnici dell'FMI. “Tutto ciò – è stato detto – anche alla luce delle precedenti relazioni del Fondo, che parlavano di circa 2 miliardi di sofferenze”. Il Sindacato ha inoltre espresso preoccupazione, per la drastica contrazione della raccolta. “Alla domanda se saremmo disponibili ad interventi sul trattamento, e il numero dei dipendenti del settore. Abbiamo risposto – dice la CSU - che le banche vanno salvate, perché custodiscono i risparmi della collettività; quanto alle responsabilità andranno perseguite, anche penalmente. Non si può rischiare di rifinanziare chi ha creato danni”. Poi uno sguardo complessivo, sul sistema economico sammarinese. CSDL e CDLS hanno parlato di una occupazione stabile, e di una sostanziale tenuta del manifatturiero. Richiesta, inoltre, una valutazione sulla Legge Sviluppo. “Aspettiamo i dati di gennaio – è stato detto -; ma l'impressione è che non ne abbia beneficiato l'occupazione interna”. Un commento, su questa normativa, è stato richiesto anche ai vertici ANIS. “Abbiamo ricordato alla delegazione – dice Stefano Ceccato – che non sono ancora disponibili dati sufficienti; ma abbiamo comunque sottolineato le criticità connesse al costo maggiorato per l'assunzione di frontalieri; salutata invece positivamente la piccola apertura sul settore immobiliare”. “Quanto all'introduzione dell'IVA - continua il Presidente degli Industriali – abbiamo ribadito il nostro parere favorevole”. Tra le domande dell'FMI anche una valutazione sulla situazione economica del Paese, e un commento sullo stato del mercato bancario e finanziario. “Ci è stato chiesto dalla delegazione – conclude Ceccato – cosa possano fare per noi. Competenze - abbiamo risposto -”.
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