Fmi: prime conclusioni, riforme immediate, in primis settore bancario
I cambiamenti vanno avviati “immediatamente”, ha esortato Shirono durante la conferenza stampa che ha concluso la visita dell'Fmi giudicando positivamente la collaborazione istituzionale ottenuta in questi 10 giorni. “Più si aspetta, più sarà costoso risolvere il problema”, ha detto.
Il rapporto debito-pil è balzato dal 22 per cento del 2016 a una cifra che va dal 52 al 55 per cento del 2017. Il dato include le perdite di Carisp. Allo stesso tempo, il Paese rallenta nella crescita, passando dal 2 per cento del 2016 all'1,5 per cento dell'anno appena passato. Lo sviluppo è “insufficiente” per il Governo che, però, parla di segnali incoraggianti per l'immediato futuro.
Al centro di tutto, la riforma del sistema bancario. L'anno del cambiamento è arrivato, ha ricordato il segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli, che è tornato sulla riforma di Banca Centrale, sulla risoluzione dei problemi legati al credito d'imposta e, soprattutto, sul risanamento di Cassa di Risparmio.
Il Fondo Monetario ha giudicato “non appropriata” la soluzione di spalmare il debito di Carisp in 25 anni. Le perdite vanno subito riconosciute, ha detto, in sostanza, Kazuko Shirono. In agenda le riforme delle imposte indirette, con l'introduzione dell'IVA, e quella delle pensioni.
Poi la spending review. "Basta sprechi e privilegi", ha dichiarato Celli annunciando una riduzione della spesa "permanente". Il segretario agli Esteri, Nicola Renzi, ha sottolineato la volontà del Governo di spingere sul cambiamento. Il segretario all'Industria, Andrea Zafferani, ha ricordato l'importanza di attrarre investimenti. In mattinata, i tre Segretari di Stato si erano già incontrati con l'Fmi insieme al direttore generale di Bcsm, Roberto Moretti.
Resta il nodo dell'ipotetico prestito da chiedere al Fondo. La delegazione ha risposto che l'argomento non è stato affrontato, ma “la collaborazione continua”, hanno concluso.
Mauro Torresi
Nel video, l'intervista al capodelegazione Kazuko Shirono e al segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli