“Disoccupazione d’attesa”. E’ il fenomeno – davvero inconsueto – rilevato tempo fa sul Titano dagli esperti del Fondo Monetario Internazionale. Un indicatore sicuramente positivo dello stato di salute del nostro Paese: significa che in Repubblica le condizioni socio-economiche generali sono così buone da consentire ai giovani di scegliere il posto di lavoro più congeniale alle proprie aspettative ed al proprio titolo di studio.Un fenomeno positivo – dicevamo – ma che certo non favorisce l’incontro tra domanda ed offerta di occupazione; non tutti i giovani, infatti, sono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Altro problema – fa sapere il direttore dell’Ufficio del Lavoro Milena Gasperoni – è rappresentato dalla scarsa disponibilità, di molte aziende, ad investire in personale non formato. “L’alta scolarizzazione dei ragazzi sammarinesi – afferma la Gasperoni – non necessariamente si traduce in esperienza; spesso – dunque – le imprese preferiscono reperire sul mercato del lavoro figure già specializzate e soprattutto con una robusta esperienza professionale”. Da qui l’invito, alle aziende, ad investire maggiormente nella formazione. “Assumere un giovane sammarinese con contratto di formazione – replica Pier Paolo Villani dell’ANIS -converrebbe sia economicamente – nell’immediato - sia in prospettiva futura: ma non sempre l’azienda può permettersi di aspettare 6 mesi- 1 anno per avere il dipendente pienamente operativo. Il problema della formazione non è caratteristico di San Marino; è un problema generale”.
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