SECONDO PILASTRO

Fondiss: il Comitato Amministratore auspica modifiche legislative e regolamentari in tempi brevi

Gli amministratori del Fondo di previdenza complementare guardano al futuro, confrontandosi con la politica e la cittadinanza circa nuove e più efficaci possibilità di gestione

33.313, gli iscritti attivi al fondo di previdenza complementare, a fine 2020; oltre 22 milioni e 650.000 euro di contribuzioni raccolte l'anno passato. Sono alcuni dei dati forniti dal Comitato Amministratore nel corso dell'incontro pubblico di mercoledì: molto partecipato, e con numerosi interventi dei presenti, a testimonianza del forte interesse di istituzioni e cittadinanza; specie in un periodo nel quale da più parti si sollecita una riforma di ampio respiro in materia previdenziale. Si guarda al futuro, affinché sia garantita una gestione del “secondo pilastro” ancor più efficace.

[Banner_Google_ADS]

“Quest'anno – sottolinea la Presidente – ricorre il decennale della legge istitutiva del Fondo”, basato come è noto su un sistema di finanziamento a capitalizzazione. Maria Antonietta Pari ricorda come siano emerse “diverse criticità nell'applicazione” della legge. “Per questo motivo il Comitato Amministratore ha ritenuto doveroso presentare una bozza di modifica”; al fine di dare il proprio contributo, quale organo tecnico, alla soluzione di parte delle problematiche. In particolare si sottolinea come da anni, di fatto, venga concesso a Fondiss di investire solo in depositi a termine, seppure la legge conceda ulteriori margini.

La proposta, allora, è di riuscire ad investire anche in prodotti assicurativi, rivolgendosi a banche depositarie “esterne”. Ritenuto opportuno anche un aumento delle detrazioni fiscali per versamenti volontari al Fondiss, da investire nei contributi previdenziali. Input sui quali è in corso un confronto con parti sociali e politica. Già incontrato il Segretario alla Sanità.

“Chiarezza e trasparenza” le direttrici del Comitato Amministratore; nel corso dell'incontro pubblico si è fatto allora il punto sulle modalità di gestione dei fondi raccolti. A partire dai 51 milioni e 471.000 euro recentemente investiti in depositi a termine con scadenza a 9 mesi presso Carisp, BSI e BAC. Che si sommano agli oltre 14 milioni oggetto di un piano di rientro con il Veicolo pubblico di segregazione dei Fondi pensione S.p.A., e ai quasi 66 milioni depositati su un conto corrente acceso presso Banca Centrale.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy