Attualmente i frontalieri regolari impiegati in Repubblica sono 5.346. L’ultima fotografia ai lavoratori d’oltre confine è stata scattata dall’ufficio studi della Cdls, che a breve renderà noto l’annuale rapporto occupazionale. I frontalieri rappresentano il 40,6% degli occupati nel settore privato. Il 75% è composto da maschi e il 25% da femmine. Un vero e proprio fenomeno che ha conosciuto il suo massimo periodo d’espansione negli anni novanta, quando erano poco più di mille, per raddoppiare nel ’93 e nel ’98, quando raggiunsero quota cinquemila. La punta massima è stata però toccata nel 2002, quando erano 5.441. Il numero più alto di frontalieri si riscontra nel settore edile, col 54%, mentre un’incidenza di poco inferiore al 50% si accerta nel settore installazione impianti e trasporti, il 43% lavora nei servizi, il 40,7% nel settore industriale e il 39,4% nel commercio. Il 40% dei lavoratori d’oltre confine sono operai comuni qualificati, il 30% svolge mansioni professionali operative e specializzate, il 22% ha attribuzioni direttive, il 4% sono autisti e magazzinieri ed un ulteriore 4% svolge mansioni impiegatizie non specializzate. Quasi 1.700 frontalieri provengono da Rimini, 370 da Verucchio, altri 300 rispettivamente da Santarcangelo e Coriano. Il 44% ha un’età compresa tra i 30 e i 39 anni, il 26% fra i 40 e i 49, i giovani fino a 30 anni sono poco più di mille, mentre coloro che hanno superato i 50 anni di età raggiungono quota 500. Quasi il 6% dei frontalieri è laureato, il 32% ha conseguito il titolo di scuola media superiore, il 36% la licenza media e il 18% quella elementare. Ed ora, per la prima volta da oltre un decennio, nel 2003 i frontalieri sono diminuiti dell’1,7%, 95 unità in meno. Le cause di tale decremento sono molteplici: sicuramente ha inciso la stagnazione economica in atto, ma non va dimenticato il lavoro della Commissione di collocamento, tesa a salvaguardare l’occupazione dei sammarinesi e dei residenti.
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