La politica italiana si muove per i frontalieri. I parlamentari Sergio Pizzolante del Pdl e Massimo Vannucci, del Pd, stanno elaborando un documento bipartisan per tentare di raggiungere l’accordo fiscale definitivo tra Italia e San Marino. E’ atteso per la prossima settimana un protocollo che distenda gli animi tra i due Paesi e risolva – almeno parzialmente - la questione degli italiani impiegati in Repubblica. L’Unione Sammarinese dei Lavoratori si unisce, nel frattempo, al coro di polemiche per la cosiddetta “tassa sui frontalieri” e chiede il ripristino di condizioni fiscali eque, anche in vista dell’apertura verso l’Europa della Repubblica. Considerando uno stipendio medio di 25.000 euro – secondo i calcoli dell’USL – si avrebbe un aggravio netto di circa 700 euro annuali, per i dipendenti italiani sul Titano. Sul fronte giudiziario – intanto – si registra la quarta vittoria dei legali della Centrale Sindacale Unitaria in una causa presso il Magistrato del Lavoro. In questo caso si trattava della vicenda di un operaio specializzato, licenziato da un’impresa edile. Nel 2001 si era infortunato all’interno di un cantiere dell’azienda; da allora aveva alternato periodi di malattia a periodi di lavoro. Le sue condizioni di salute erano poi progressivamente peggiorate, fino al licenziamento giudicato illegittimo dal Magistrato. L’impresa è stata anche condannata al pagamento delle differenze contributive e retributive maturate.
Gianmarco Morosini
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