Non solo frontalieri sul tavolo dei colloqui Italia San Marino. Le vicissitudini dei 6 mila lavoratori italiani in territorio, sono ferme alla controproposta sammarinese in materia, consegnata ad agosto all’ambasciatore Santurro e ora sul tavolo della Farnesinina. Diritti, sanità e ammortizzatori sociali, nonché fiscalità. Ma resta proprio quest’ ultimo il nodo più difficile: alla base di quell’ accordo di cooperazione che è ancora da scrivere, dopo che il Titano ha chiesto delle integrazioni e dopo che nei primi sei mesi dell’ anno non sono mancati gli incontri tecnici tra le due delegazioni. Governo sammarinese e italiano devono prima risolvere le regole sulle fiscalità, per dare poi slancio ai capitoli relativi alle banche, per le quali è quasi tutto nero su bianco, e allo sviluppo economico. L’obiettivo è giungere ad un accordo che sancisca tra i due paesi un rapporto di scambio e riconoscimento reciproco. Quindi un risultato più politico che tecnico. Lo stesso incontro con il ministro Bersani era in agenda da tempo, solo per caso arrivato proprio nel momento della bufera sollevata dalla Guardia di Finanza sulle aziende del Titano. Imprenditori preoccupati non tanto dai controlli delle Fiamme gialle, legittimi, ma del ritorno di immagine e del clima negativo che si rischia di creare attorno ai loro affari. Intanto sono in corso contatti che entro l’anno dovrebbero portare alla riapertura dei tavoli bilaterali.
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