Frontalieri, Morigi (ACF): "Spero in una massiccia partecipazione il 5 febbraio, altrimenti lascio la presidenza dell'associazione"

Inizia un mese particolarmente caldo per i lavoratori frontalieri. Parte infatti la mobilitazione con una serie di iniziative di protesta. Ed è la manifestazione del 5 febbraio il primo vero banco di prova. Preludio della Manifestazione Nazionale del 22 febbraio a Sanremo durante il festival della canzone. L'auspicio del presidente dell'Associazione Coordinamento Frontalieri, Maurizio Morigi è quello di una massiccia partecipazione, mercoledì, in Piazzale Bornaccini, davanti al centro per l'impiego di Rimini. “O la base si dà una mossa e le iniziative hanno un seguito, oppure io personalmente darò le dimissioni”. Non usa mezzi termini, dunque, ma il suo non vuole essere un ricatto, bensì un appello al senso di responsabilità da parte di tutti. In primis non bisogna abbassare la guardia e adagiarsi troppo sui traguardi raggiunti. “La franchigia di 6700 euro – rimarcano dall'ACF – è una piccola conquista: resta infatti un provvedimento provvisorio e non rivalutabile al costo della vita. “Noi, come associazione – insiste Morigi – abbiamo ragione di esistere solo se riusciamo a spingere sul progetto della legge ordinaria, da cui non si può prescindere per cambiare le cose”; nonché uno statuto del lavoratore frontaliero che tuteli l'aspetto fiscale, previdenziale, sanitario, assistenziale e dei diritti. “Un obiettivo che va assolutamente raggiunto – conclude – in questa legislatura”.

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