La Fuli-Csdl chiede "equità fiscale" e attacca le aziende che non pagano quanto dovuto
Le conseguenze, scrive la federazione, non possono essere “scaricate interamente sulla revisione dello stato sociale e sui redditi fissi”. I lavoratori, prosegue, “non accetteranno supinamente di saldare il conto lasciato da altri”. Un richiamo, poi, alle criticità del settore, come il mancato pagamento degli stipendi e i licenziamenti collettivi, e alle questioni più generali, come le riforme, la sostenibilità del debito pubblico e del bilancio statale.
E' necessario, si legge nella nota inviata alla stampa, riportare al centro l'economia reale e il manifatturiero: “architrave del sistema economico”. La Fuli si prepara al diciannovesimo Congresso confederale Csdl del 29 e 30 novembre. Parteciperà con i suoi 165 delegati e, allo stesso tempo, annuncia un aumento dei suoi iscritti: +10% in quattro anni, da 1979 a 2188. L'evento generale della Csdl arriverà dopo il Congresso della federazione martedì 6 novembre.
Mauro Torresi